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Mercoledì, 01 Marzo 2017 10:40

Piramidi in Sicilia, un patrimonio archeologico da scoprire

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La Sicilia è una meravigliosa terra ricca di natura e storia dove è possibile fare un’escursione in montagna o un tuffo a mare nella stessa giornata. Ma non tutti sanno che tra i sentieri, i campi e le coltivazioni è celato un patrimonio archeologico costituito da oltre quaranta piramidi di origini molto antiche purtroppo non valorizzate né salvaguardate. Alcune di esse sono ancora in buono stato mentre altre sono deteriorate o vandalizzate.

Le piramidi sono state costruite tutte intorno all’Etna in pietra lavica e con dei muretti che le recintano. Hanno basi quadrate, coniche e rettangolari, tutte con dei gradoni e scale che raggiungono la sommità. Molte di esse, in cima, hanno anche un altare con dei sedili biposto rivolti verso il vulcano.

Chi ha costruito le piramidi in Sicilia?

Attualmente solo pochi esperti hanno studiato queste piramidi e le ipotesi più probabili sulla loro origine sono tre:

L’egittologa Antoine Gigal presuppone che siano stati i Sicani, un popolo che ha occupato la Sicilia intorno al XXX secolo a.c. e di cui abbiamo tracce della loro presenza sull’isola grazie a ritrovamenti di reperti archeologici. Molte di queste piramidi si trovano vicino siti megalitici e pietre erette. Probabilmente i Sicani hanno dedicato la Sicilia al culto del sole o dei gemelli Palici. Questo spiegherebbe la costruzione delle piramidi intorno all’Etna e l’altare con il sedile biposto.

Secondo l’archeologa britannica Nancy K. Sandars sono stati gli Shekelesh a costruire le piramidi. Originali della Sicilia sud orientale, questo popolo era esperto in navigazione e molti reperti ritrovati, come le anfore, sono stati rinvenuti identici in Israele. Grazie alla loro maestria nella navigazione, hanno raggiunto Tenerife e l'isola di Mauritius, costruendo delle piramidi identiche a quelle presenti in Sicilia.

La ricercatrice francese Antoine Gigal, fondatrice di Giza for Humanity, ipotizza che la Sicilia sia stata scelta come luogo di culto dedicato all’Etna. Inoltre, l’esploratrice ha constatato che molte colate laviche si sono fermate proprio a pochi metri da queste piramidi. Secondo gli scienziati del Giza for Humanity, queste costruzioni potrebbero anche essere un’antica tecnica utilizzata per bloccare la lava. In pratica, creando in una piramide un tragitto a spirale, si forma il percorso del campo unitario, cioè un’antenna che potrebbe modificare il comportamento delle masse e delle strutture spazio-temporali creando risonanza tramite l’attivazione della marcia processionale.

Una piramide facilmente raggiungibile e visitabile si trova a Pietraperzia, in provincia di Enna. Ha la base rettangolare e in origine era alta circa 15 metri. Purtroppo però ha subito le alterazioni dovute al trascorrere dei secoli. La particolarità di questa piramide risiede nel quasi perfetto allineamento degli angoli con i punti cardinali
Tra la valle dell’Alcantara, Linguaglossa, Piedimonte Etneo, Bronte, Randazzo e Adrano sono presenti molte altre piramidi e non si esclude la presenza anche in altre zone. Non resta che indossare gli scarponi da trekking e andare ad esplorare il territorio per poterle ammirare!

Letto 14369 volte Ultima modifica il Mercoledì, 11 Ottobre 2017 14:02
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